
Un andamento che supera il trend positivo del 2012: l’uso dei pagamenti elettronici infatti l’anno scorso ha registrato una crescita del 6,7%, a fronte di una riduzione del 3,9% di quelli disposti con canali tradizionali, e cioè contanti, bonifici da sportello, assegni e incassi commerciali non automatizzati. Al contrario, nel secondo trimestre del 2012 al maggiore utilizzo delle carte di credito corrisponde anche un aumento della circolazione del contante: infatti il numero dei prelievi allo sportello automatico ha fatto registrare un incremento del 2%.
Forte aumento nel secondo trimestre del 2013 anche dei pagamenti con carta di credito su Internet (+118% rispetto a giugno 2012, da 6 a 13 milioni di operazioni); il loro ammontare è cresciuto del 92% (da 494 a 949 milioni di euro). Crescita anche dei bonifici effettuati via Internet e via telefono, che nel secondo trimestre del 2013 sono arrivati a quota 73,8% (nello stesso periodo del 2012 erano al 72,2%, contro il 27,8% di quelli tradizionali che adesso sono scesi al 26,2% del totale, pari a circa 40 milioni di transazioni). In effetti, sono i bonifici online a far registrare un incremento significativo, sia per quanto riguarda il numero di operazioni (+16,4% sul totale dei bonifici) sia per il valore (+7,2%).
Tuttavia le percentuali piĂą che positive non devono far pensare a un deciso cambiamento di scenario: in Italia non solo le operazioni annue pro capite con strumenti alternativi al contante sono appena 68 contro una media europea di 188, ma anche la nostra moneta elettronica è un po’ diversa da quella piĂą diffusa nella Ue. Infatti mentre i cittadini europei usano bancomat e carte di credito con disinvoltura, gli italiani mantengono una diffidenza atavica verso questi strumenti, tanto da mostrare una decisa preferenza verso le carte prepagate: a fine 2012 (dati Consorzio Bancomat) ne erano in circolazione 18,8 milioni (contro 28,5 milioni di carte di credito tradizionali e 41,2 milioni di bancomat), con le quali sono state effettuate 191,2 milioni di pagamento con un valore di 12,7 miliardi di euro.
Inoltre quello che caratterizza l’Italia non è tanto lo scarso numero di carte di plastica diffuse, quanto il loro ridotto utilizzo rispetto alle medie Ue. Infatti si rilevano appena 31 operazioni annue pro capite in media per adulto, contro le 140 della Francia, le 54 della Germania, le 175 del Regno Unito e una media europea di 93.
Una decisa inversione di tendenza potrebbe arrivare con i sistemi contactless, che permettono l’utilizzo degli smartphone. In questo caso il pagamento viaggia via radiofrequenza (il sistema è quello della Near Field Communication, NFC) e può essere effettuato anche via smartphone, oggetto amatissimo dagli italiani. E comunque anche le banche hanno avviato le prime sperimentazioni, e a partire dal 2014 partirĂ l’emissione di bancomat contactless. “Il problema è che la rete dei Pos non si è ancora adeguata – spiega Sergio Moggia, direttore generale del Consorzio Bancomat – al momento meno dell’8% dei Pos accetta i pagamenti contactless”.