Campania: ma chi le pensa

By: Hot Gossip ItaliaCC BY 2.0

Abbiamo sempre avuto la certezza che i premi Nobel dell’economia non rientrassero negli  interessi professionali e letterari del management di Unicredit, e finalmente scopriamo le letture cui si dedica: Vanity Fair.

Se poi l’ iniziativa di far esibir colleghi e famigliari  sul palcoscenico del Pavilion. annunciata in pompa magna sul portale, è da ascriversi al mero scimmiottamento in versione nostrana della sociologia mercenaria che si sforza di ricondurre il rapporto capitale-lavoro ad una inverosimile  amicizia, bisogna ricordare che trattasi di una strategia attagliata su aziende efficienti, avanzate sotto il profilo tecnologico ed organizzativo e non a conglomerate incerte della loro missione, arretrate nelle procedure, ignare dei più moderni modelli organizzativi.

Unicredit non contento di farci lavorare male, di retribuirci ancora peggio, di risparmiare sulla sicurezza nostra e dei Clienti. di tentare di annichilire la nostra dignità e le nostre personalità, oggi decide di procurarsi diletto utilizzando anche i nostri famigliari: tutti giullari del re sul palco del grattacielo di Cesar Pelli!!

Pur tralasciando il panorama complessivo fatto di guerre alle porte di casa, di cimiteri d’acqua che ingoiano migliaia di poveri cristi, di una soglia di povertà sempre più vicina al nostro piccolo mondo personale, e guardando solo all’interno di un’azienda di cui tutti i suoi collaboratori hanno da ridire, la domanda “ma chi le pensa?” scaturisce davvero dal profondo del cuore.

I lavoratori di Unicredit sentono un bisogno, tra le altre cose, di sobrietà, di serietà, di competenza, di equità che, diciamo la verità, il management davvero non offre.

Un appello ai Lavoratori:

non vi prestate allo scempio della vostra dignità e, soprattutto, non prestate le vostre famiglie:

non c’è avanzamento di carriera, premio, ad personam che ne valga la pena!

Napoli, 10 giugno 2015

Ma chi le pensa

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