Nella serata del 16 luglio è stato siglato un accordo per Carife (banca commissariata da due anni) la cui portata va oltre i suoi contenuti specifici. La portata “storica” è, infatti, collegata alla particolare situazione nella quale versa la Banca: la prima in acquisizione e ricapitalizzazione da parte del Fondo Interbancario. La peculiarità della situazione non risiede solo nel fatto di essere i primi, ma anche nel fatto che potrebbe essere una delle poche Aziende a trovarsi in questa situazione: infatti dal 01/01/2016 cambieranno le regole europee sulle banche in stato di crisi, ed è possibile che un’operazione come questa non sia più configurabile, almeno in questi termini.
Sui contenuti dell’accordo precisiamo alcuni elementi che fanno da architrave all’intesa:
-Non sono previsti oneri economici a carico dei dipendenti
-Non sono previste nuove deroghe alle previsioni CCNL in tema di trasferimenti e mobilità territoriale (quelle vigenti su filiali di Roma e Commercio e Finanza Leasing e Factoring derivano dall’accordo del 2013)
-La riduzione del personale verrà attuata unicamente attraverso lo strumento dell’ adesione volontaria al Fondo di Solidarietà di settore per la finestra temporale gennaio 2016/dicembre 2020, con possibilità di valutare l’attivazione dello strumento anche per gli anni 2021/2022 (questi ultimi particolarmente importanti per la maturazione in numerosi dipendenti CFLF dei requisiti per l’accesso al Fondo di Solidarietà di settore)
-il Contratto Integrativo di Gruppo in vigore mantiene la sua ultrattività fino a due mesi dopo il termine del commissariamento, consentendo continuità e stabilità nel trattamento economico del personale e possibilità di preparare per tempo una piattaforma di rinnovo da sottoporre ai lavoratori
-sul riassetto organizzativo, scelta la cui responsabilità ricade sull’azienda, i sindacati potranno comunque esprimere il loro parere e dare i loro suggerimenti in sessioni d’incontri dedicate
-è stata scadenziata a data immediatamente successiva la fine dell’A.S. una fase di confronto a livello di Capogruppo (Carife Spa) sulle prospettive della società Commercio e Finanza Leasing e Factoring, anche in relazione ai livelli occupazionali.
Le prossime scadenze sono: l’assemblea del Personale e l’assemblea dei Soci Carife, nella quale dovranno essere formalizzate le procedure di passaggio nella titolarità effettiva della Banca, propedeutiche alla ricapitalizzazione – che, non dimentichiamolo, renderebbe Carife una delle banche di piccole dimensioni più capitalizzate e “sicure” del panorama italiano, date le poderose operazioni di accantonamento sui crediti effettuate in questi ultimi due anni. Questo paradosso, che trasformerebbe Carife da “brutto anatroccolo” a nuovo piccolo “cigno”, sarà il punto di partenza per una svolta nei rapporti con il territorio e gli azionisti e per l’auspicato e indispensabile rilancio della banca.