21 settembre – Giornata Internazionale della Pace

la colomba dell pace di picasso.001.jpg.001Senza pace non c’è vita, non c’è felicità, non c’è lavoro, benessere o sviluppo…e neppure dignità. Lo sappiamo tutti e tutti vorremmo un mondo in pace. Eppure è tristemente sotto gli occhi di ognuno che i conflitti vanno moltiplicandosi e che la violenza si annida ovunque.

L’esigenza di pace e l’impegno per conquistarla non possono e non devono venir meno e, nel 1981, le Nazioni Unite hanno indetto la Giornata internazionale della Pace. Inizialmente si celebrava il terzo giovedì del mese di settembre, ma dopo una campagna del produttore cinematografico inglese Jeremy Gilley, impegnato sui temi della pace e fondatore dell’organizzazione non profit Peace One Day, il 7 settembre del 2001 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò una risoluzione per celebrare la Giornata Internazionale della Pace il 21 settembre di ogni anno.  Lo scopo di Jeremy Gilley era “Far diventare la Giornata della Pace il giorno in cui ci si impegni a rispettare il cessate il fuoco – affinché si possano svolgere attività umanitarie nelle zone di guerra – e il giorno per dire “no” alle violenze domestiche e al bullismo.”

La giornata vuole essere un momento per riflettere sull’orrore e i costi della guerra, una chiamata globale per la tregua e una responsabilizzazione sul dovere di ognuno di noi a risolvere nel dialogo le divergenze.  La giornata Internazionale è  dedicata anche alla non-violenza, perché la violenza non si esprime  solo nell’ambito delle guerre ma si annida e può esplodere anche nelle società civili, in famiglia e a scuola dove è particolarmente importante educare al rispetto che sta alla base della pace. Per questo le celebrazioni della giornata mondiale per la pace e l’organizzazione di attività ed eventi per festeggiarla diventano sempre più diffuse nelle scuole.

La maggior parte delle vittime dei conflitti sono i civili, le famiglie, i bambini. La guerra e i conflitti tolgono loro la speranza di migliorare le loro vite. E l’unica speranza di sfuggire alla povertà e all’orrore della guerra diventa la fuga. Lo vediamo in questi anni e, ancora di più in questo ultimo periodo in cui l’esodo delle vittime della guerra è diventato epocale. Le vittime della guerra non sono solo le popolazioni ma spesso anche coloro che le assistono o che lavorano in qualche modo per loro: giornalisti, medici, operatori umanitari, personale delle Nazioni Unite e volontari hanno spesso pagato con la vita.

La Fisac Cgil rifugge la violenza in tutte le sue forme e, in questa giornata, rivolge un pensiero a tutte le vittime dei conflitti e della violenza in genere, esortando tutti a non smettere di credere che un mondo di pace sia possibile e ad impegnarsi per costruirlo.

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