
Per effetto dell’art. 2112 del codice civile nei casi di fusione alla Banca incorporata deve essere applicato il Contratto Integrativo Aziendale della Banca incorporante. Ciò vale anche per la fusione di Banca di Treviso in BPAA. E’ inaccettabile che per effetto della firma del “Verbale di esame congiunto” tra BPAA e Banca di Treviso, da una parte, e Fabi, dall’altra, si sia lasciato alla completa discrezione aziendale di operare una “armonizzazione” (è un eufemismo) – mediante appositi incontri individuali con ogni singolo lavoratore, individuato ad esclusivo giudizio aziendale – sulle retribuzioni e sulle mansioni di molti colleghi. Tagliando quanto la Banca vuole, dove vuole, a chi vuole e come vuole!Lo ribadiamo,tutto ciò è per le scriventi OO.SS. inaccettabile ed è fuori dalle prassi contrattuali consolidate a tutti i livelli: senza regole non c’è sindacato. La Fabi invece, a tale scopo, ha volutamente rotto il tavolo sindacale, invocando tavoli negoziali separati. Oggi si applica ciò ai lavoratori di Treviso, domani con chi lo faranno? E’ una procedura pericolosa che apre ampi spazi di “mani libere” per le Aziende. E’ un pericoloso precedente per tutti, anche per gli altri lavoratori di BPAA. Le scriventi OO.SS. avevano proposto un percorso con regole trasparenti per tutti, a livello collettivo, che garantiva comunque un importante contenimento del costo del personale, nell’ottica di attuare un principio di equità, non unilateralmente predefinito dalla Banca lavoratore per lavoratore. Avevamo proposto degli assetti salariali definiti di comune accordo e l’istituzione di una commissione paritetica tra OO.SS. ed Azienda per tutelare il lavoratore nel processo di fusione ed armonizzazione, non solo sulle retribuzioni più alte, ma anche sull’applicazione di importanti norme, in particolare quelle che riguardano gli inquadramenti e le mansioni. Le linee guida proposte dalle scriventi Organizzazioni avrebbero altresì tutelato in toto gli assetti occupazionali, mettendo al riparo i lavoratori interessati da possibili ricatti. Infatti la nostra proposta prevedeva anche una più limitata mobilità (trasferimenti). La scelta scellerata di Fabi di sottoscrivere un verbale atipico, rompendo l’unità sindacale ed indebolendo la forza dei lavoratori, lascia mano libera alla Banca di trasferire un dipendente – dall’estremo lembo territoriale di una provincia, all’estremo lembo di un’ altra!!!. Era necessario invece regolare la mobilità, impedendo forzature di tipo ricattatorio. Abbiamo interessato le rispettive Segreterie Nazionali per una valutazione politica e giuridica del verbale firmato dalla sola Fabi. Al fine di spiegare a tutti i lavoratori di Banca Treviso gli effetti possibili del verbale sottoscritto, è convocata per giovedì 17 settembre 2015 alle ore 18,00 – presso il Ristorante Al Bronser, via Sant’Angelo 172 Treviso – l’assemblea di tutti i lavoratori, nella quale potranno essere sciolti tutti i dubbi dei singoli lavoratori. No alle caste da difendere, sì alla difesa collettiva.
No alle mani libere garantite dalla Fabi.
Treviso, 11 Settembre 2015
Le OO.SS. First Cisl – Fisac Cgil – Uilca