Nei giorni scorsi vi abbiamo inviato una nota generica delle segreterie nazionali in merito alla situazione nel rinnovo del CCNL BCC, quello ABI ricordiamo che è stato rinnovato lo scorso mese di marzo. Le incertezze sono collegate alla fase di transizione verso le nuove regole che il sistema del Credito Cooperativo sta vivendo, rendendo complicato questo rinnovo, combinando i dubbi sui futuri assetti del movimento con le persistenti difficoltà di alcune aziende (vedi Banca Padovana) che possono creare ricadute complessive sul sistema. Di seguito riteniamo di andare più nel dettaglio per dare una informazione completa agli iscritti, a nostro avviso dovuta in questo periodo di particolare incertezza: Il 3 e 4 settembre sono ripresi gli incontri con FEDERCASSE, dove le Organizzazioni Sindacali hanno chiesto alla Controparte di definire un quadro puntuale dei temi per poter iniziare concretamente la trattativa. FEDERCASSE ha nuovamente espresso una sua posizione di interventi finalizzati ad una drastica riduzione del costo del lavoro, i cui risparmi sarebbero destinati al finanziamento di strumenti utili a fronteggiare a loro dire le future probabili tensioni occupazionali. Gli interventi di riduzione del costo del lavoro riguarderebbero sia gli aspetti normativi che economici dei contratti. Nel corso di tali giornate di incontro FEDERCASSE ha rappresentato la sua posizione circa le fonti di finanziamento del FOOC (Fondo Nazionale del Credito Cooperativo per la promozione della buona e stabile occupazione e per il sostegno dei livelli occupazionali e della mobilità). A loro avviso il Fondo dovrebbe essere finanziato attraverso tagli sugli attuali istituti economici e normativi previsti dal contratto, come ad esempio il blocco degli scatti di anzianità, revisione base imponibile utile per il calcolo del TFR, ex premio di rendimento, indennità di rischio ecc…. Detti interventi sarebbero finalizzati secondo la controparte a conseguire una riduzione del costo del lavoro per il finanziamento del FOOC. Di fatto FEDERCASSE invece di studiare misure per prevenire e salvaguardare tensioni occupazionali della categoria, richiede un finanziamento per processi di espulsione dal lavoro, il tutto con un operazione prevalentemente a carico dei lavoratori. La discussione aperta nel movimento su quanti e quali gruppi creditizi si andranno a creare in seguito alla riforma (si veda anche la lettera inviata da Azzi ai Direttori che vi alleghiamo), aumenta il clima di incertezza. È evidente che saranno determinanti le decisioni su quale strada intraprendere circa la holding o le holding (se vi saranno più gruppi costituiti) di categoria. In questo momento manca completamente un nostro coinvolgimento nella discussione, gli interventi richiesti dalla controparte non sono stati supportati sino ad ora dall’esplicazione di un progetto strategico concreto e neppure da proposta di soluzioni equilibrate per gestire il passaggio dalla vecchia alla nuova struttura del sistema di Credito Cooperativo. Anche in vista del 31 ottobre, termine entro il quale le parti avevano condiviso la necessità di portare a termine la discussione sul rinnovo del CCNL, diventa sempre più stringente e necessario un cambiamento significativo di impostazione del confronto che individui un percorso e gli strumenti necessari per gestire il processo di riforma del Credito Cooperativo, chiarisca obiettivi e strumenti degli ammortizzatori sociali di sistema, definisca gli istituti contrattuali da rinnovare, ricercando tutele occupazionali salariali e professionali per un nuovo Contratto Nazionale del settore. Vi terremo informati sui prossimi aggiornamenti sin dall’incontro del 14 settembre
INCERTEZZE SUL RINNOVO DEL CCNL BCC