Tetto all’uso del contante: ecco come pagano gli italiani e i limiti negli altri Paesi

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da Repubblica.it L’annuncio del premier, Matteo Renzi, di innalzare a 3.000 euro il limite di utilizzo del contante ha aperto la polemica: molti sostengono sia un passo indietro nella lotta all’evasione, altri che favorisca la ripresa dei consumi. Ecco quali sono gli strumenti di pagamento utilizzati in Italia e nei Paesi europei, e i loro costi sociali.

Il quadro della situazione italiana – rispetto agli altri Paesi – è ben fotografato da una pubblicazione di Bankitalia che, ancorchĂ© risalente al novembre 2013, sintetizza al meglio lo stato dei pagamenti. “Rispetto all’Eurosistema”, dice via Nazionale, “l’Italia si caratterizza per un uso limitato di strumenti di pagamento: solo 71 operazioni annue a fronte di una media europea di 187 (Area Euro 194). Questo dato va letto congiuntamente a quello sull’utilizzo del contante: in Italia l’83 per cento delle transazioni complessive è eseguito in contante a fronte di una media europea del 65 per cento”.
Numero di operazioni pro capite annue con strumenti di pagamento diversi dal contante, Bankitalia
[table cols=”PAESI,TOTALE,ASSEGNI,BONIFICI,ADDEBBITI,CARTE” data=”Francia,276,44,47,54,130,Germania,222,0.42,75,107,39,Italia,71,19,11,9,31,Paesi Bassi,349,0,101,81,166,Spagna,125,2,18,52,52,Area Euro,194,11,51,55,75,UE 27,187,9,50,45,81,Regno Unito,292,13,58,54,166″][/table]

 
Anche quando usano gli strumenti alternativi alla banconota, poi, gli italiani si dimostrano affezionati a quelli piĂą costosi, come gli assegni. “Sebbene nel nostro paese ci sia una discreta diffusione delle transazioni con carte (il 40 per cento circa del totale), bonifico e addebito diretto sono utilizzati solo per il 15-17 per cento, dato inferiore alla media europea (30 per cento)”, dice ancora Bankitalia.

I COSTI SOCIALI DEL CONTANTE

In una differente indagine, Via Nazionale aveva anche stimato il costo sociale dei pagamenti in Italia. Nel complesso “ammontano a circa 15 miliardi di euro, pari a circa l’1 per cento del Pil, valore in linea con la media (ponderata) dei tredici paesi partecipanti all’indagine europea”, spiega Bankitalia. “Il 49 per cento di tali costi è sostenuto da banche e infrastrutture per l’offerta dei servizi di pagamento (54 per cento nella media europea), il 51 per cento è a carico delle imprese (46 per cento nella media europea). Costi per circa 8 miliardi di euro, pari allo 0,52 per cento del Pil (valore superiore a quello, 0,40 per cento, rilevato nella media degli altri paesi europei), sono riconducibili all’utilizzo del contante”. I risultati in termini di costo sociale per operazione evidenziano un minor costo associato al contante (0,33 euro) rispetto a quello delle carte di debito (0,74 euro) e di credito (1,91 euro). Se rapportato al valore medio dell’operazione, invece, il contante risulta lo strumento piĂą costoso (2 per cento)”.

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